La Successione Ereditaria: Aspetti Chiave e Procedure
La Successione Ereditaria: Aspetti Chiave e Procedure
La successione ereditaria è il processo che regola il passaggio del patrimonio (beni e diritti) di una persona defunta ai suoi eredi e legatari.
Tipologie di Successione e il Ruolo del Testamento
In linea generale, la successione può essere regolata dalla legge (successione legittima) o dalla volontà espressa dal defunto in un testamento (successione testamentaria). Il testamento è una dichiarazione scritta con cui si può disporre del proprio patrimonio per il tempo successivo alla morte. Fare testamento è particolarmente importante per chi non ha figli, ma è utile anche per prevenire liti tra eredi e per pianificare la successione, soprattutto in presenza di un patrimonio rilevante o di un’azienda.
Tuttavia, non sempre la legge permette di disporre liberamente di tutto il proprio patrimonio. Alcuni soggetti, definiti eredi necessari (legittimari), hanno diritto per legge a ricevere una parte dell’eredità (quota di legittima), indipendentemente dalla volontà del testatore. Il testatore può disporre liberamente solo di una quota (quota disponibile).
La Dichiarazione di Successione: Un Obbligo Fondamentale
Gli eredi e i legatari sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione in via telematica all’Agenzia delle entrate. Questa dichiarazione deve essere presentata entro un anno dalla morte del defunto. L’obbligo grava anche su coloro che sono stati chiamati all’eredità ma non hanno ancora accettato o rinunciato, sui loro rappresentanti legali e sugli esecutori testamentari. È sufficiente che la dichiarazione sia sottoscritta da uno qualsiasi dei soggetti obbligati. La presentazione avviene telematicamente all’ufficio competente, individuato in base all’ultimo domicilio del defunto in Italia.
La dichiarazione di successione deve includere una descrizione analitica di tutti i beni e diritti che compongono l’attivo ereditario e le passività deducibili. Tra i beni da indicare vi sono gli immobili di proprietà del defunto, le aziende, le partecipazioni societarie, i conti correnti bancari e tutti gli investimenti finanziari (ad eccezione dei titoli di Stato o equiparati). Per conti correnti e investimenti cointestati, il valore da dichiarare è considerato pari alla metà, salvo prova contraria. Denaro, gioielli e mobili sono sempre considerati compresi nell’attivo ereditario per un importo pari al 10% dell’asse ereditario, a meno che un inventario analitico redatto a norma di legge dimostri un importo inferiore.
Obbligatorietà della Dichiarazione e Eccezioni
La dichiarazione di successione deve essere presentata anche quando il defunto non possedeva beni immobili. Vi è un’unica eccezione all’obbligo: non è necessario presentare la dichiarazione solo se l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta, il valore dell’attivo ereditario non supera i 100.000 euro (importo aumentato dal 13 dicembre 2014) e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari. Questo implica che la dichiarazione è comunque obbligatoria se ci sono immobili, anche se l’eredità è di modesto valore o rientra nella franchigia d’imposta.
Imposte sulla Successione
La successione è soggetta a imposte specifiche. L’imposta di successione non si paga immediatamente alla presentazione della dichiarazione, ma viene liquidata dall’Agenzia delle entrate successivamente. Il pagamento deve avvenire entro 60 giorni dalla richiesta. Tutti gli eredi sono responsabili in solido per l’imposta complessiva.
Tuttavia, se nell’eredità sono compresi beni immobili, l’imposta ipotecaria (2%), l’imposta catastale (1%), l’imposta di bollo e le tasse ipotecarie devono essere liquidate e versate contestualmente alla presentazione della dichiarazione. La dichiarazione telematica include un prospetto per l’autoliquidazione di queste imposte.
Accettazione e Rinuncia all’Eredità
Per acquisire la qualità di erede è necessaria una manifestazione di volontà, che può essere espressa, tacita o presunta. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni. L’accettazione tacita, se l’eredità comprende beni immobili, deve essere trascritta nei registri immobiliari per garantire la continuità delle trascrizioni e la conoscibilità della proprietà. La mancata trascrizione dell’accettazione (anche tacita) rende inefficaci le trascrizioni di tutti gli atti successivi.
Un caso particolare di acquisizione dell’eredità è quello dell’accettazione presunta, che avviene per legge in determinate circostanze. Se i potenziali eredi sono in possesso di beni ereditari (anche un solo bene, anche per breve tempo), devono fare l’inventario entro tre mesi dalla morte (o da quando hanno notizia della devoluzione). Se iniziano l’inventario ma non lo finiscono, possono chiedere una proroga fino a tre mesi. Se non fanno l’inventario entro questo termine, sono considerati eredi puri e semplici. Dopo aver completato l’inventario, hanno quaranta giorni per dichiarare se accettano con beneficio di inventario o rinunciano; altrimenti, diventano eredi puri e semplici. Secondo un recente orientamento della Corte di Cassazione, chi è in possesso di beni ereditari deve fare l’inventario prima di rinunciare, e comunque entro i tre mesi, pena la perdita della facoltà di rinuncia e l’acquisto della qualità di erede puro e semplice. Questo orientamento, sebbene contro la prassi precedente, mira a tutelare i creditori.
La legge consente sempre di scegliere se accettare o rinunciare all’eredità, poiché si ereditano anche i debiti del defunto. I chiamati all’eredità che hanno sottratto o nascosto beni ereditari perdono la facoltà di rinunciare e sono considerati eredi puri e semplici come sanzione.
Per i minori e gli incapaci, l’accettazione dell’eredità è consentita solo con beneficio di inventario e previa autorizzazione del giudice, al fine di proteggere il loro patrimonio. Qualsiasi altra forma di accettazione non sarebbe valida.
Aspetti Specifici e Connessi
Per accedere ai conti correnti bancari del defunto, le banche richiedono la prova della presentazione della dichiarazione di successione, e spesso anche un atto notorio o una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti la qualità di eredi. Le cassette di sicurezza cointestate o intestate al defunto possono essere aperte solo in presenza di un notaio o di un funzionario dell’Agenzia delle entrate.
Nel contesto delle imposte sulle successioni, le implicazioni della morte del compratore o venditore in caso di vendita con riserva della proprietà. In caso di morte del compratore prima del saldo, si è prospettata la tesi (anche se l’Amministrazione Finanziaria non ha emesso orientamenti recenti in merito, suggerendo un approccio prudente), che cada in successione la proprietà dell’immobile, potendo dedurre le rate ancora da pagare. In caso di morte del venditore, cadrebbe in successione il credito residuo.
Infine, le plusvalenze immobiliari derivanti dalla vendita di immobili su cui sono stati eseguiti interventi agevolati (come quelli rientranti nel Super-Bonus), stabiliscono esplicitamente che gli immobili acquisiti per successione sono esclusi dall’imponibilità di tali plusvalenze. Esiste un dibattito interpretativo sull’applicazione di questa esclusione nel caso in cui sia l’erede stesso a eseguire i lavori dopo aver ereditato l’immobile. Le fonti sembrano propendere per un’interpretazione letterale che esclude la plusvalenza anche in questo caso, giustificata dalla mancanza di un intento speculativo nell’acquisto ereditario.
In conclusione, la successione ereditaria è un processo complesso che richiede l’adempimento di specifici obblighi legali e fiscali.